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Urologia, Andrologia

Il Servizio di Urologia è specializzato nella prevenzione, diagnosi e cura delle malattie urologiche che possono colpire il paziente, sia uomo che donna, in tutte le fasi della vita.

 

La visita urologica ha come obiettivo quello di diagnosticare, escludere o monitorare un disturbo di carattere urologico, tra cui: incontinenza, infezioni e calcolosi delle vie urinarie, disturbi legati alle funzioni sessuali, neoplasie, infezioni genitali maschili e femminili, prostatiti (nell’uomo).

PRIMA PARTE DELLA VISITA

 

Durante la prima parte della visita, l’urologo provvederà a raccogliere il maggior numero di informazioni sulla storia clinica e sullo stile di vita del paziente (fase denominata “anamnesi”), facendo domande circa l’alimentazione abitualmente seguita, l’eventuale vizio del fumo, l’eventuale consumo di alcol, il livello di attività fisica e di sedentarietà, la presenza di eventuali patologie a carico, altri casi in famiglia di patologie urologiche, eventuale assunzione di farmaci e, infine, sulla vita sessuale.

SECONDA PARTE DELLA VISITA

La seconda parte della visita presenta delle differenze in base al genere sessuale del paziente.

Se il paziente è uomo, infatti, il medico procederà a un’attenta valutazione del basso addome e della zona genitale esterna. Nel corso di questa visita può anche essere effettuato il controllo della prostata mediante palpazione dal canale rettale per verificare lo stato di salute di questa ghiandola. In base alle rilevazioni effettuate nel corso della visita, lo specialista potrà richiedere l’esecuzione da parte del paziente di alcuni esami – come esami delle urine, uroflussimetria, ecografie dell’apparato urinario/genitale – per ulteriori accertamenti.

Nel caso della donna la visita urologica è del tutto simile a una visita ginecologica. Dopo aver effettuato l’anamnesi della paziente, il medico urologo procederà alla valutazione dello stato di salute dell’apparato urinario, escludendo o individuando la presenza di prolassi della vescica e/o dell’utero (condizioni spesso associate a incontinenza). Frequentemente viene richiesta l’esecuzione di un’ecografia del basso addome, con o senza sonda transvaginale: meglio dunque presentarsi con la vescica piena.

PRESTAZIONI ANDROLOGICHE

  • DISFUNZIONE ERETTILE (IMPOTENZA – TERAPIA MEDICA E CHIRURGICA)

    La disfunzione erettile è un problema che colpisce circa il 15% degli italiani adulti (3 milioni di persone circa). Spesso è un problema del quale non si parla per vergogna o pudore, mentre oggi le cure sono molte e spesso risolutive con conseguente ritorno ad una vita sessuale soddisfacente. Tale disturbo infatti può peggiorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti e delle coppie e per tale motivo, non ha senso non affrontarlo con un medico specialista del campo.

    Il trattamento varia da quello farmacologico a quello chirurgico con l’impianto di una protesi

  • INFERTILITÀ MASCHILE (TERAPIA MEDICA, CORREZIONE VARICOCELE, TESE)

    E’ una delle problematiche andrologiche più frequenti dell’età moderna, toccando in Italia ben il 15% delle coppie. Spesso la sua orgine è multifattoriale e richiede un approfondimento attento, guidato con esperienza. Le valutazioni vanno dalla valutazione della qualità del liquido seminale fino a valutazione di carattere genetico ed anatomico. La terapia può essere medica ma anche chirurgica, talvolta necessaria per poter accedere ad un percorso di procreazione assistita.

  • INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMISSIBILI (HPV - MST)

    Le malattie sessualmente trasmissibili (MST), dette anche infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono infezioni che si trasmettono per contagio diretto tramite contatto sessuale ma, in condizioni particolari, possono essere trasmesse anche con altre modalità. Sono in genere causate da batteri, virus e protozoi che passano da un individuo all’altro mediante il passaggio, attraverso le mucose, di liquidi biologici infetti. Queste patologie possono colpire gli organi genitali o altri organi e apparati e determinare anche esiti patologici molto gravi, come lo sviluppo di tumori. La loro cura, medica o chirurgica deve essere tempestiva e rapida.

  • CRIOTERAPIA DELLE LESIONI GENITALI

    La crioterapia può essere utilizzata per rimuovere diverse lesioni genitali. La papillomatosi è una delle malattie sessualmente trasmissibili più temibili. L’asportazione chirurgica delle formazioni è fondamentale nel percorso di guarigione e per ridurre il rischio di sviluppo di tumori del pene. La crioterapia permette la rimozione delle lesioni sfruttando le basse temperature, evitando così l’uso di anestetici, il sanguinamento e la formazione di cicatrici anestetiche.  

  • PENOSCOPIA

    E’ un esame diagnostico che permette di identificare i condilomi da HPV usando un elevato ingrandimento e, una volta identificati, procedere al loro trattamento.

  • DISTURBI DELL’EIACULAZIONE (EIACULAZIONE PRECOCE – ANEIACULAZIONE)

    Tali disturbi sono i più frequenti tra le patologie della sessualità maschile. Sono dovuti all’incapacità, da parte dell’uomo, di controllare il punto di non ritorno, con conseguente arrivo dell’eiaculazione in tempi non soddisfacenti. L’eiaculazione precoce in particolare, colpisce circa un uomo su 4 con conseguenze serie sia nella vita di relazione dei pazienti che nello stato psicologico con cui si affronta il rapporto sessuale. Anche per queste patologie, oggi esistono diverse cure possibili, ma un inquadramento corretto del problema è necessario.

  • INDURATIO PENIS PLASTICA (IPP – MALATTIA DI LA PEYRONIE)

    La malattia di La Peyronie, nota anche come induratio penis plastica, è una patologia che comporta la formazione di placche di tessuto cicatriziale nel pene. Essa colpisce circa il 9% della popolazione maschile e può manifestarsi ad ogni età, anche se è più rara tra i giovani e compare con maggiore frequenza negli uomini di età superiore ai 35 anni.

    Quasi sempre gli uomini affetti da malattia di La Peyronie noteranno una protuberanza sul pene e/o una curvatura del pene durante l’erezione. Altri segni della malattia di La Peyronie, sono la comparsa di dolore al pene e l’insorgenza di disfunzione erettile, così come la perdita di lunghezza e circonferenza del pene in erezione. In certi casi la sindrome di La Peyronie è asintomatica e i pazienti non si accorgono della patologia. Quando la malattia si è stabilizzata e cronicizzata, la curvatura continua a rendere difficoltosi i rapporti, allora bisognerà valutare la correzione chirurgica.

  • RECURVATUM PENIENO CONGENITO

    La curvatura peniena congenita è una deformità del pene presente sin dalla nascita, anche se potrebbe diventare evidente solo con la pubertà. Dovuta ad un asimmetrico sviluppo dei corpi cavernosi (presenza di un lato più corto e uno più lungo).  La curvatura può essere laterale, verso l’alto o il basso o in alcuni casi una combinazione di questi assi (curvatura congenita biplanare). L’incidenza della curvatura congenita è piuttosto rara e si stima che sia inferiore all’1%, ma negli ultimi anni i casi segnalati sono in aumento in ragione di una maggiore consapevolezza del problema tra pazienti e medici curanti. Secondo la nostra esperienza i soggetti affetti da curvatura peniena congenita tendono ad avere un pene più lungo della norma e non presentano problemi di disfunzione erettile (di cui abbiamo analizzato le possibili terapie) dovuta alla curvatura. Quando l’angolo della curvatura è inferiore ai 30 gradi, solitamente i pazienti non cercano una terapia poiché il disturbo non compromette i rapporti sessuali. Tuttavia,  pazienti con una curvatura più grave inevitabilmente lamenteranno:

    • Gravi difficoltà nei rapporti sessuali penetrativi sia da parte loro sia dei rispettivi partner, che spesso lamentano dolore

    • Imbarazzo dovuto all’anomalia estetica del pene

    • Ulteriore flessione durante i rapporti lungo l’asse della curvatura; una situazione che desta particolari preoccupazioni poiché potrebbe provocare la frattura del pene o sfociare nella malattia di La Peyronie

    Per la sua origine anatomica, l’unico trattamento possibile per il pene curvo congenito è la chirurgia. Tuttavia, ciò non deve essere motivo di preoccupazione per i pazienti: quando l’intervento è eseguito da chirurghi esperti, che si avvalgono delle tecniche chirurgiche più recenti, è possibile correggere al 100% la curvatura congenita con minime complicazioni e risultati estetici eccellenti.

  • DISMORFOFOBIE GENITALI (FALLOPLASTICA DI INGRANDIMENTO ED ALLUNGAMENTO PENIENO E SCROTOPLASTICA)

    La dismorfofobia peniena consiste in una percezione distorta dell’organo genitale che, pur avendo dimensioni e forme appropriate, è visto dalla persona come troppo piccolo o troppo grande o troppo curvo o di avere anomalie del prepuzio e/o del glande. In alcuni casi è possibile eseguire tecniche mininvasive in grado di aumentare la lunghezza e la circonferenza peniena riducendo gli effetti psicologici e sociali di tale condizione.

  • TUMORE DEL TESTICOLO

    Questa è la malattia oncologica più frequente tra i 15 e i 40 anni. Si può identificare con l’autopalpazione con percezione di un nodulo di consistenza aumentata. A questo punto è necessaria la visita urologica nel più breve tempo possibile per procedere all’inquadramento della malattia, la sua stadiazione e conseguente terapia. La sopravvivenza, se preso in tempo, è estremamente buona.

  • TUMORE DEL PENE

    Il carcinoma del pene colpisce all’incirca 1 maschio su 100.000 nei Paesi occidentali ed è più frequente dopo i 60 anni. La malattia si presenta spesso con una modifica della colorazione o la formazione di una placca o escrescenza o un nodulo duro che interessa il glande o il prepuzio. Questa malattia ha un impatto molto forte sulla vita dei pazienti, e una sua diagnosi tardiva impone scelte chirurgiche estremamente radicali e deturpanti per il paziente. Inoltre può diffondersi rapidamente verso i linfonodi inguinali con conseguenze drammatiche sulla qualità della vita e la sopravvivenza. I maggiori fattori di rischio sono l’infezione da HPV, le infiammazioni croniche, la fimosi e l’esposizione ai raggi UV.

  • ONDE D’URTO PER IL DOLORE PELVICO CRONICO

    La sindrome da dolore cronico della pelvi è una condizione molto invalidante e che spesso condiziona negativamente la vita dei pazienti. Spesso si manifesta con un dolore localizzato nell’area pelvica o perineale e che si può irradiare fino alla regione lombare, all’inguine, ai genitali o alla regione sovrapubica, al sacro-coccige e alla radice delle cosce. Le cause sono diverse e, ad oggi, non del tutto conosciute. Oggi la terapia vincente è di tipo multimodale e, tra questi, le onde d’urto si sono ritagliate negli anni un ruolo di primo piano. La terapia è sicura, poco invasiva e può offrire ottimi risultati.

  • ONDE D’URTO A BASSA INTENSITÀ PER LA DISFUNZIONE ERETTILE (LI-SWT)

    Le onde d’urto sono onde acustiche in grado di cedere energia nel momento in cui la propagazione avviene attraverso un mezzo (in questo caso i tessuti), avviando diversi cambiamenti biologici.

    Le LI-ESWT (Low-Intensity shockwave therapy) o LIST sono onde d’urto a bassa intensità che attivano il processo di neoangiogenesi (ricrescita graduale di nuovi vasi sanguigni),con conseguente possibilità di curare la disfunzione erettile.

  • PROTESI PENIENA

    La  protesi peniena è un dispositivo realizzato  su misura, principalmente in silicone e di forma cilindrica che viene inserito nel pene  mediante procedura  chirurgica al fine di ottenere erezioni. In effetti, la protesi sostituisce il naturale  meccanismo di erezione danneggiato consentendo ai pazienti di riavere una vita sessuale sana e soddisfacente. Si tratta  quindi di un’opzione permanente indicata a qui  soggetti  che soffrono di disfunzione erettile severa non suscettibile di terapia farmacologica indipendentemente dalle cause scatenanti.  Aiuta ad ottenere l’erezione quando e dove si desidera in maniera del tutto discreta. L’impianto non modifica  affatto la sensibilità peniena e il piacere sessuale poiché le vie nervose che conducono gli stimoli sensoriali non vengono interessate dall’impianto protesico. Le protesi peniene sono in uso da più 4 decadi  e  impiantate in oltre   700.000 pazienti. Nel corso degli anni sono state  notevolmente ,evolute e perfezionate  mediante l’utilizzo  di materiali perfettamente biocompatibili.

    Alcuni studi indicano che il 93,8% degli uomini è soddisfatto di aver scelto di sottoporsi a un impianto di protesi peniena, percentuale che supera di gran lunga il livello di soddisfazione  delle compresse (51,6%) o la terapia iniettiva intracaverosa (40,9%).

    La protesi peniena e’ poco visibile sia in condizioni di flaccidità che di erezione. E’ difficile che il suo partner si accorgerà della presenza di una protesi a meno che non sia lei a dirglielo.

    Inoltre grazie alla protesi otterrà sempre erezioni vigorose e costanti durante ogni rapporto, cosa che neanche i soggetti più giovani con erezioni sane riescono ad ottenere.

    L’ intervento è poco invasivo e con tempi di recupero minimi.

  • ECOGRAFIA PENIENA BASALE E DINAMICA

    Questo esame è fondamentale per studiare le caratteristiche morfologiche e funzionali del pene, in condizioni di flaccidità e in erezione. Esso ci permette di indagare le modalità con cui il sangue entra nel tessuto cavernoso in risposta allo stimolo erettile, e ci consente anche di valutare le caratteritiche dell’organo genitale maschile, come ad esempio la presenza di placche fibrose/calcifiche, deformità o una scarsa risposta vascolare agli stimoli farmacologici. L’esame dinamico richiede l’infusione di un farmaco vasoattivo, e pertanto è necessaria la firma di un consenso informato e che l’esame sia condotto da personale esperto.

  • ECODOPPLER SCROTALE

    Con questo esame è possibile valutare le condizioni dei testicoli, degli epididimi e della vascolarizzazione scrotale. E’ possibile infatti identificare tumori del testicolo, eventuali malformazioni, quadri infettivo/infiammatori e la presenza di alterazioni vascolari (come il varicocele), che possono avere un effetto significativo sulla vita e sulla fertilità dei pazienti.

  • FIMOSI (E QUINDI LA CIRCONCISIONE)

    La fimosi è il restringimento del prepuzio, cioè di quella pelle che ricopre e protegge l’estremità del pene, chiamato glande. Questo restringimento impedisce il corretto scorrimento del prepuzio sul glande, con conseguente difficoltà nell’igiene intima, nei rapporti sessuali e, nei casi più gravi, anche nell’urinare. Talvolta questa condizione può esporre il paziente a patologie infiammatorie croniche come il Lichen sclerosus, che possono predisporre al cancro del pene, una delle neoplasie più aggressive e pericolose per l’uomo. La terapia della fimosi è chirurgica: la circoncisione.

  • FRENULOPASTICA

    Questo è l’intervento che serve a rimodellare il sottile lembo di pelle che collega il versante ventrale del glande con il prepuzio, frenulo appunto, che , quando è corto, rende poco piacevole i rapporti sessuali e può essere causa di eiaculazione precoce.

  • ECOGRAFIA TRANS-RETTALE (TRUS)

    E’ un esame diagnostico che studia la prostata e le vescicole seminali. Con esso è possibile avere una stima molto precisa delle caratteristiche morfologiche della ghiandola prostatica. Inoltre è possibile indentificare anche rare patologie uro-andrologiche che hanno un ruolo importante sulla fertilità dei pazienti.

  • ONDE D'URTO A BASSA INTENSITA' (LI-ESWT) NEL TRATTAMENTO DELLA DISFUNZIONE ERETTILE

    Onde d’urto a Bassa Intensità (LI-ESWT) nel trattamento della disfunzione erettile.

    La disfunzione erettile è una disfunzione sessuale maschile che può insorgere a qualsiasi età, molto diffusa fra gli uomini di mezza età con impatto notevolmente sulla qualità di vita. Da un recente studio si è stimato che ne ha sofferto almeno una volta il 48% degli uomini di età superiore ai 38 anni pari ad un numero approssimativo di 3.000.000 di uomini solo in Italia. Ne soffre circa il 10% fra i 40 ed i 50 anni, il 40% fra i 60 e 70 anni ed il 50% oltre i 70 anni.

     

    Le Onde d’Urto

    Le onde d’urto a bassa intensità rappresentano una nuova opzione terapeutica per la cura della disfunzione erettile di origine vascolare. E’ un trattamento molto ben tollerato e senza effetti collaterali.

    I farmaci orali rappresentano una soluzione pratica al problema ma non permettono di risolvere definitivamente il disturbo sessuale. 

    Le onde d’urto a bassa intensità si collocano dunque come terapia coadiuvante o alternativa alla terapia orale diretta. La loro funzione è quella di ripristinare il fisiologico meccanismo erettivo sino a giungere (nei casi migliori) alla guarigione completa, consentendo di avere erezioni naturali e spontanee.

     

    Trattamento

    Il trattamento si svolge a livello ambulatoriale, non richiede sedazione o anestesia, e la sua durata risulta di poco superiore ai 10 minuti.

    La testa terapeutica viene appoggiata direttamente sul dorso del pene e fatta scorrere in senso longitudinale. Successivamente viene posizionata sulle crure seguendo lo stesso procedimento.

    Il trattamento può essere fatto una o due volte alla settimana, richiede in ogni caso almeno 5 sedute.

    Non sono stati evidenziati effetti collaterali.

PRESTAZIONI UROLOGICHE

  • IPERPLASIA PROSTATICA BENIGNA

    Si tratta dell’ingrossamento della ghiandola prostatica. La prostata cresce attorno ad una porzione del canale urinario (uretra prostatica) e pertanto il suo ingrossamento può comprimere il canale uretrale, causandone una parziale ostruzione e alterando la normale capacità di urinare.

    Questa patologia è molto frequente negli uomini: colpisce il 5-10% degli uomini dopo i 40 anni di età e oltre l’80% dopo i 70 e 80 anni.

    L’ingrossamento della ghiandola prostatica porta a due tipi di sintomi: quelli urinari di tipo ostruttivo e quelli di tipo irritativo. In sintesi, questi sono: difficoltà ad iniziare la minzione, intermittenza di emissione del flusso, incompleto svuotamento della vescica, flusso urinario debole e sforzo nella minzione, frequenza nell’urinare (pollachiuria), bisogno di svegliarsi la notte per urinare (nicturia), la necessità di svuotare la vescica (urgenza minzionale) e bruciore mentre si urina.

  • INFEZIONI DELLE VIE URINARIE

    Queste sono causate dalla presenza di batteri lungo l’apparato urinario. Per ragioni principalmente anatomiche, tali patologie colpiscono molto più frequentemente le donne rispetto agli uomini, soprattutto tra i 16 e 40 anni. I disturbi tipici sono: aumento della frequenza urinaria, bruciore alla minzione, dolore sovrapubico e perineale e, quando le infezioni sono più gravi, anche febbre con brivido e malessere generale.

  • CALCOLOSI

    I calcoli urinari (litiasi), sono dei sassolini che si formano nei reni a seguito di una eccessiva concentrazione di Sali nelle urine. Questo, allo stesso modo del sale nell’acqua della pasta, porta a formare dei cristalli che, unendosi, danno vita ai calcoli. Questi, se scendolo lungo la via urinaria, possono condurre ad una ostruzione al passaggio delle urine con conseguente comparsa della colica renale. La colica è la comparsa di un forte dolore che parte dal fianco interessato e si diffonde anteriormente fino ad arrivare all’inguine dello stesso lato. La colica renale può complicarsi in una sepsi urinaria che, se non trattata per tempo, può essere fatale.

  • ONCOLOGIA UROLOGICA (TUMORE DELLA PROSTATA, RENE, VESCICA)

    I tumori di interesse urologico, raccolgono la maggior parte delle malattie oncologiche più frequenti in entrambi i sessi (ad eccezione della prostata che interessa i soli uomini). Molte di queste possono evolvere in maniera totalmente asintomatica fino a fasi molto avanzate della malattia.  Pertanto una prevenzione accurata ed attenta, è fondamentale per identificarle precocemente iniziando così nel più breve tempo possibile, il percorso terapeutico che, se fatto per tempo, ha ottime possibilità di cura. A tal proposito una ecografia addome completo, un esame urine, il dosaggio del PSA, associati sempre ad una visita urologica, sono un buon modo per rimanere sotto controllo.

  • BIOPSIA PROSTATICA FUSION

    Questa metodica mininvasiva, permette di eseguire prelievi bioptici della prostata sfruttando le indicazioni fornite dalla Risonanza Magnetica multiparametrica (RM mp) della prostata fatta prima dell’esame.

    Infatti con questa tecnica è possibile sommare le immagini ottenute con la Risonanza Magnetica mp con le immagini dell’ecografia e pertanto di poter eseguire prelievi mirati nelle zone sospette per tumore della prostata.

    Questo comporta dei benefici rispetto alla biopsia prostatica tradizionale:

    • maggiore sensibilità nella diagnosi di tumori maggiormente aggressivi;

    • minore necessità di dover eseguire più biopsie nel corso del tempo;

    • migliore valutazione nella gestione chirurgica del paziente affetto da neoplasia prostatica.

  • CISTOSCOPIA FLESSIBILE

    E’ un esame endoscopico ambulatoriale, col quale si visualizzano le pareti interne della vescica e dell’uretra. Viene eseguita con uno strumento a fibre ottiche, dotato di una piccola telecamera, che viene inserito nell’uretra e da lì spinto fino alla vescica.

    Si esegue per individuare anomalie e patologie a carico della vescica e delle basse vie urinarie come calcoli, polipi, diverticoli o tumori. I disturbi per i quali viene spesso richieso sono la presenza di sangue nelle urine, dolore pelvico cronico, infezioni urinarie ricorrenti, minzione dolorosa, ritenzione o incontinenza urinaria, vescica iperattiva, segni di ingrossamento della prostata e nei casi in cui esami precedenti facciano sospettare l’esistenza di calcoli o lesioni tumorali.

  • UROFLUSSIMETRIA

    L’uroflussimetria è un esame diagnostico non invasivo che consente la valutazione e la misura dei parametri del passaggio delle urine attraverso l’apparato urinario durante la minzione.

    È un esame molto semplice che viene richiesto come primo step nella valutazione dei pazienti che riferiscono difficoltà a urinare: per esempio sensazione di non svuotare completamente la vescica, flusso delle urine intermittente, incontinenza urinaria o gocciolamento post-minzione.

    Questi segni possono nascondere diverse patologie come: infezioni della vescica o delle vie urinarie (come cistiti, prostatiti, ecc.), presenza di calcoli o restringimenti uretrali che impediscono il corretto deflusso delle urine o ipertrofia prostatica (ovvero un ingrossamento della prostata). É importante che la minzione sia il più possibile “normale”, cioè senza eccedere nel riempimento vescicale così da avere dei dati attendibili.

    Dopo l’esecuzione dell’esame verrà valutato ecograficamente il “residuo post-minzionale”, cioè la quantità di urina che rimane in vescica dopo aver urinato.

  • TERAPIA ENDOVESCICALE CON ACIDO IALURONICO PER LA CISTITE CRONICA/CISTITE INTERSTIZIALE

    La cistite interstiziale è una condizione infiammatoria cronica della vescica, che può colpire persone di qualsiasi età e sesso, ma che è più frequente nel sesso femminile. I sintomi tipici sono molto simili a quelli della cistite (minzione dolora ed impellente, urgenza, dolori della pelvi e del perineo in particolare), ma senza la presenza di infezione batterica e, spesso, non rispondente alla terapia antibiotica. Le conseguenze sulla qualità della vita sono frequentemente molto serie, rendendo spesso impossibile avere una normale vita relazionale e sociale.

    Le cause non sono del tutto note, ma tra quelle considerate più probabili, c’è quella del progressivo indebolimento del rivestimento delle pareti vescicali, costituito da glicosaminoglicani, con funzioni di sostegno e protezione. La conseguenza di questa condizione porta ad uno stato infiammatorio che si traduce nei sintomi suddetti. La terapia deve essere multimodale e, tra queste, le istillazioni endovescicali con Ac. Ialuronico e condroitin solfato hanno dato risultato molto buoni e duraturi. Il farmaco viene iniettato direttamente nella vescica tramite un catetere sterile e si lascia il farmaco agire sulle pareti vescicali. I cicli di farmaco possono essere ripetuti nel tempo.

 

BIOPSIA PROSTATICA FUSION

 

La biopsia prostatica fusion è una metodica clinica che permette di eseguire prelievi bioptici a carico della prostata seguendo le indicazioni fornite dalla Risonanza Magnetica multiparametrica (RM mp) della prostata precedentemente eseguita.