Il Centro Radiologico Potito si è dotato della nuova tecnologia di Mammografia digitale Dual Energy Seno Bright della General Elettric Helthcare. Questa nuova tecnologia sviluppata dalla ricerca della GE incrementa le possibilità diagnostiche della mammografia consentendo una diagnosi più precoce soprattutto in alcune condizioni quali la struttura densa del tessuto mammario tipica dei soggetti giovani. L’esame è semplice, utilizza apparecchiatura mammografica digitale a bassa dose dotata della tecnologia seno Bright: lo studio mammografico viene eseguito con doppia esposizione prima e dopo somministrazione di mdc CESM (contrast enhanced spectral mammografy): ciò consente di visualizzare piccole lesioni altrimenti non rilevabili, più precise informazioni relative alla estensione della patologia rilevata e anche ulteriori informazioni riguardo la sua natura andando a valutare con il mdc la vascolarizzazione e quindi la proliferazione dei piccoli vasi sanguigni (angiogenesi) potenzialmente associato ad un tumore maligno. La sezione di senologia del Centro Radiologico Potito diretta dal Dott. Francesco Giuliani è tra le prime in Europa a disporre della nuova tecnologia ed ha siglato un accordo di collaborazione scientifica con la GE Helthcare che prevede l’utilizzo della casistica proveniente dalla pratica clinica all’industria al fine di promuovere la ricerca scientifica nel campo della diagnostica senologica avanzata questo in armonia con la mission del Centro Potito di erogare prestazioni di eccellenza, tecnologicamente avanzate, utilizzando strumentazione di assoluta avanguardia.
Ultima novità in tema di prevenzione è la dotazione, a distanza solo di un anno, al mammografo digitale, della TOMOSINTESI: MAMMOGRAFIA IN 3D. “Questa nuova tecnologia offre la possibilità di rivoluzionare la mammografia, che rimane sempre l’esame fondamentale della diagnostica della mammella, innovando in modo significativo i paradigmi dell’imaging. Combinando le immagini convenzionali acquisite a due dimensioni con la tomosintesi tridimensionale multistrato, si possono evidenziare più chiaramente quelle sottili alterazioni che indicano la presenza di un tumore mammario anche di piccole dimensioni, migliorando decisamente l’accuratezza diagnostica” afferma il dottor Francesco Giuliani, responsabile del servizio di senologia della Fondazione. Per la donna, numerosi vantaggi: un approfondimento diagnostico, in tempo reale, che permette di accertare tumori in fase precocissima. Questa nuova metodica mammografica permette di studiare la mammella ‘a strati’ (cioè in tre dimensioni) e non solo nelle due proiezioni, come appunto accade con la mammografia tradizionale. La mammella viene scomposta in tante immagini che poi, sovrapposte, ricostruiscono la figura nella sua completezza. Questo si traduce in un grande vantaggio per i seni di più difficile valutazione, come quelli in cui la parte ghiandolare prevale rispetto alla quota di tessuto grasso. Pertanto essa è particolarmente efficace nello studio dei seni densi, come spesso si presentano quelli delle giovani donne, seni che sono più difficili da “leggere” e che possono generare dubbie interpretazioni diagnostiche. Grazie a questa tecnica, l’analisi diventa dettagliata al punto da individuare lesioni anche molto piccole, che risulterebbero invisibili con l’esame tradizionale. Da qui l’importanza della tomosintesi, nell’ambito della diagnosi precoce ed il suo essere parte integrante di uno screening senologico accurato e “pensato per le donne”.